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reso fra il 2009 ed il 2012, ragion per cui le unità più anziane potrebbero avere bisogno solamente di una modifica al software. Il motivo si spiega con l'utilizzo del meno elaborato dei catalizzatori per gli ossidi di azoto, denominato in gergo Lean NOx trap. Nel disegno qui sopra un esempio di impianto di riduzione delle emissioni inquinanti simile a quello adottato dalle Volkswagen | oftware. Il motivo si spiega con l'utilizzo del meno elaborato dei | catalizzatori | per gli ossidi di azoto, denominato in gergo Lean NOx trap. Nel di | Al volante | |
progressi tecnologici individuati. Si è passati dai diesel “tradizionali”, a quelli di “transizione” per giungere all’attuale nuova generazione che integra sistemi di filtri waII-flow e catalizzatori ossidanti. La tecnologia avanzata e combustibili a basse tenore di zolfo hanno consentito di diminuire fortemente le emissioni di particolato (oltre il 90%) rispetto al motore tradiziona | ttuale nuova generazione che integra sistemi di filtri waII-flow e | catalizzatori | ossidanti. La tecnologia avanzata e combustibili a basse tenore di | Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti | |
elle zone più vicine alla pareti del cilindro, e quindi distante dall'asse del getto, sono di piccole dimensioni. Il particolato prima dello scarico sarà quasi tutto ossidato. 31 2.8 I catalizzatori ossidanti e i filtri antiparticolato Per ridurre la pericolosità dei gas di scarico si installano dispositivi come convertitori catalitici e trappole di particolato che permettono una de | ticolato prima dello scarico sarà quasi tutto ossidato. 31 2.8 I | catalizzatori | ossidanti e i filtri antiparticolato Per ridurre la pericolosità d | Tesi di laurea, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA | |
fusione il materiale ceramico del filtro, infatti il supporto è sottoposto ad una variazione locale di temperatura locale tra i 200 e i 1200°C in poco tempo. Per risolvere si utilizzano catalizzatori posti sul supporto per abbassare la temperatura di combustione del particolato a circa 400°C riducendo così gli stress termici e anticipando ovviamente l'innesco della rigenerazione. Gli | le tra i 200 e i 1200°C in poco tempo. Per risolvere si utilizzano | catalizzatori | posti sul supporto per abbassare la temperatura di combustione del | Tesi di laurea, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA | |
azione sui gas di scarico derivanti da un'alimentazione prossima a quella stechiometrica, essendo capaci di ridurre contemporaneamente gli NOx ad N2 e di ossidare HC e CO a CO2 ed H2O. I catalizzatori trivalenti hanno una struttura monolitica, a forma di nido d'ape, come illustrato in figura 1. Il supporto monolitico può essere di materiale ceramico (cordierite) o metallico (acciaio i | emporaneamente gli NOx ad N2 e di ossidare HC e CO a CO2 ed H2O. I | catalizzatori | trivalenti hanno una struttura monolitica, a forma di nido d'ape, | CIRIAF | |
duzione dell'NOx, mentre il palladio ed il platino sono usati per realizzare le reazioni di ossidazione del CO e degli idrocarburi, particolarmente durante le partenze a freddo. Perciò i catalizzatori trivalenti presenti sul mercato sono spesso una combinazione di due metalli preziosi, come Pt-Rh o Pd-Rh. 3.2 Convertitori deNOX L'uso dei convertitori trivalenti permette il rispetto de | drocarburi, particolarmente durante le partenze a freddo. Perciò i | catalizzatori | trivalenti presenti sul mercato sono spesso una combinazione di du | CIRIAF | |
, si sta mettendo a punto una nuova generazione di convertitori catalitici, denominati sinteticamente Convertitori deNOx. Essi si basano in genere su due differenti approcci: 1. l'uso di catalizzatori di avanzate proprietà strutturali, in grado di creare un microclima locale, che permetta agli HC presenti nei gas di scarico di ridurre per catalisi gli NOx ad N2, anche con un eccesso d | . Essi si basano in genere su due differenti approcci: 1. l'uso di | catalizzatori | di avanzate proprietà strutturali, in grado di creare un microclim | CIRIAF | |
ondizioni di funzionamento magro del motore, e di rilasciarli periodicamente e ridurli quando esso è portato a marciare ricco per brevi intervalli di tempo. Per quanto riguarda l'uso dei catalizzatori del primo tipo, le tecnologie oggi studiate sono le seguenti: a) catalisi passiva, attraverso un semplice flusso dei gas combusti su di un letto impregnato di opportuni catalizzatori; si | ricco per brevi intervalli di tempo. Per quanto riguarda l'uso dei | catalizzatori | del primo tipo, le tecnologie oggi studiate sono le seguenti: a) c | CIRIAF | |
dei catalizzatori del primo tipo, le tecnologie oggi studiate sono le seguenti: a) catalisi passiva, attraverso un semplice flusso dei gas combusti su di un letto impregnato di opportuni catalizzatori ; si impiegano come elementi riducenti solo gli HC presenti nel gas di scarico; b) catalisi attiva, che prevede l'uso di catalizzatori con l'aggiunta di piccole quantità di riducenti (HC | ice flusso dei gas combusti su di un letto impregnato di opportuni | catalizzatori | ; si impiegano come elementi riducenti solo gli HC presenti nel gas | CIRIAF | |
gas combusti su di un letto impregnato di opportuni catalizzatori; si impiegano come elementi riducenti solo gli HC presenti nel gas di scarico; b) catalisi attiva, che prevede l'uso di catalizzatori con l'aggiunta di piccole quantità di riducenti (HC incombusti, CO, H2, ecc.). INAUGURAZIONE UFFICIALE 127 I catalizzatori attivi presentano un'efficienza di conversione decisamente sup | senti nel gas di scarico; b) catalisi attiva, che prevede l'uso di | catalizzatori | con l'aggiunta di piccole quantità di riducenti (HC incombusti, CO | CIRIAF | |
i nel gas di scarico; b) catalisi attiva, che prevede l'uso di catalizzatori con l'aggiunta di piccole quantità di riducenti (HC incombusti, CO, H2, ecc.). INAUGURAZIONE UFFICIALE 127 I catalizzatori attivi presentano un'efficienza di conversione decisamente superiore (circa doppia) di quella dei passivi, ma nonostante i continui progressi, entrambi questi tipi di convertitori non so | enti (HC incombusti, CO, H2, ecc.). INAUGURAZIONE UFFICIALE 127 I | catalizzatori | attivi presentano un'efficienza di conversione decisamente superio | CIRIAF | |
tutto pronti per un impiego di tipo industriale. Per quanto riguarda il secondo approccio, la tecnologia dei convertitori ad accumulo e riduzione degli NOx rappresenta un'evoluzione dei catalizzatori trivalenti classici, mediante l'introduzione di opportune sostanze in grado di fissare gli NOx, tuttavia con una scarsa capacità di azione sull'O2. La funzione di queste sostanze si espl | ri ad accumulo e riduzione degli NOx rappresenta un'evoluzione dei | catalizzatori | trivalenti classici, mediante l'introduzione di opportune sostanze | CIRIAF | |
carica stratificata potrebbe essere facilitata da una riduzione del contenuto di zolfo nelle benzine (attualmente piuttosto alto, se confrontato con quello delle benzine giapponesi). 3.3 Catalizzatori solo ossidanti Le marmitte catalitiche ossidanti (DOC, Diesel Oxidation Catalysts) sono impiegate per la riduzione delle emissioni dei motori Diesel; a seconda del tipo di motore, esse o | sto alto, se confrontato con quello delle benzine giapponesi). 3.3 | Catalizzatori | solo ossidanti Le marmitte catalitiche ossidanti (DOC, Diesel Oxid | CIRIAF |
Notes:
1 Where to start a query
2Smart Searcht breaks the user's input into individual words and then matches those words in any position and in any order in the table (rather than simple doing a simple string compare)
3Regular Expressions can be used to initialize advanced searches. In the regular expression search you can enter regular expression with various wildcards such as: