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elle emissioni in atmosfera trovano ulteriore conferma, oltre che nellanalisi dei trend giornalieri ad esempio di monossido di azoto, nella individuazione dei contributi principali alle concentrazioni medie di PM10 a Milano mediante analisi di composizione del particolato effettivamente campionato in aria. Considerando i dati di due centraline di analisi della qualità dellaria, la pr | ido di azoto, nella individuazione dei contributi principali alle | concentrazioni | medie di PM10 a Milano mediante analisi di composizione del parti | ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale | |
le due centraline. Si nota in Figura 7 come sia rilevante per entrambe le centraline, seppur in misura minore, anche il contributo della legna da ardere. 111 Figura 7: Contributi alle concentrazioni di PM10 in area urbana (JRC, 2009; Larsen, 2008). Centralina di traffico 30% 20% 10% 0% Traffico Risospensione Combustione della legna Nitrato d'ammonio Solfato d'ammonio Sali Centr | contributo della legna da ardere. 111 Figura 7: Contributi alle | concentrazioni | di PM10 in area urbana (JRC, 2009; Larsen, 2008). Centralina di t | ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale | |
delle aree centrali degli agglomerati, ma influenza meno le zone periferiche (punto 3). Rispetto alle zone urbanizzate ma non interessate da particolari flussi da traffico (punto 2), le concentrazioni di PM10 nelle zone urbanizzate più esposte al traffico (punto 1) risentono di ulteriori contributi , presentando consistenti "picchi" di concentrazioni, sia giornaliere che medie annual | a non interessate da particolari flussi da traffico (punto 2), le | concentrazioni | di PM10 nelle zone urbanizzate più esposte al traffico (punto 1) | ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale | |
flussi da traffico (punto 2), le concentrazioni di PM10 nelle zone urbanizzate più esposte al traffico (punto 1) risentono di ulteriori contributi , presentando consistenti "picchi" di concentrazioni , sia giornaliere che medie annuali, che vanno a sommarsi agli altri contributi. Per l'NO2 si può descrivere una realtà simile, sebbene, data la diversa natura dell'inquinante, il contri | ono di ulteriori contributi , presentando consistenti "picchi" di | concentrazioni | , sia giornaliere che medie annuali, che vanno a sommarsi agli alt | ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale | |
e, il contributo del fondo regionale tenda percentualmente a diminuire rispetto al contributo locale, relativamente più importante. 112 Figura 8: Scala qualitativa ai contributi delle concentrazioni di PM10 in aree urbane della Lombardia (elaborazione da Lutz, 2003). Influenza dello stile di guida sulle emissioni Oltre che dal tipo di veicolo e di carburante, le emissioni da traff | importante. 112 Figura 8: Scala qualitativa ai contributi delle | concentrazioni | di PM10 in aree urbane della Lombardia (elaborazione da Lutz, 200 | ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale | |
o della concentrazione di PM10 e PM2,5, per i quali sono stati previsti valori limite di riferimento giornalieri ed annuali misurate in termini di concentrazione in massa. Quindi queste concentrazioni che vengono effettuate dalle stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria, principalmente forniscono valori da riferirsi alle particelle fini e coarse, mentre il contributo di PN o | ali misurate in termini di concentrazione in massa. Quindi queste | concentrazioni | che vengono effettuate dalle stazioni di monitoraggio della quali | Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti | |
ato. L’lSS ha misurato, presso la propria stazione di monitoraggio della qualità dell’aria, la concentrazione in numero del particolato per alcuni anni. La figura sottostante mostra le concentrazioni in numero per stagione durante gli anni in cui è stato attivo il monitoraggio, insieme alle concentrazioni di PM10 e PM2,5 registrate nella stessa stazione. Negli anni è stato osservato | del particolato per alcuni anni. La figura sottostante mostra le | concentrazioni | in numero per stagione durante gli anni in cui è stato attivo il | Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti | |
one in numero del particolato per alcuni anni. La figura sottostante mostra le concentrazioni in numero per stagione durante gli anni in cui è stato attivo il monitoraggio, insieme alle concentrazioni di PM10 e PM2,5 registrate nella stessa stazione. Negli anni è stato osservato un trend decrescente delle concentrazioni di PM10, PM2,5 e conta delle particelle ultrafini (PUF) fino al | ante gli anni in cui è stato attivo il monitoraggio, insieme alle | concentrazioni | di PM10 e PM2,5 registrate nella stessa stazione. Negli anni è st | Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti | |
nte gli anni in cui è stato attivo il monitoraggio, insieme alle concentrazioni di PM10 e PM2,5 registrate nella stessa stazione. Negli anni è stato osservato un trend decrescente delle concentrazioni di PM10, PM2,5 e conta delle particelle ultrafini (PUF) fino al 2010. Metodologie di misura e riferimenti In ambito tecnico—normativo, sono state sviluppate dagli organismi di normazi | stazione. Negli anni è stato osservato un trend decrescente delle | concentrazioni | di PM10, PM2,5 e conta delle particelle ultrafini (PUF) fino al 2 | Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti | |
Reduction Plan californiano che prevedeva l’istallazione di sistemi retrofit antiparticolato e l’utilizzo di combustibili a basse tenore di zolfo) al 2012 vi è stato un decremento delle concentrazioni di PM attribuite ai diesel del 68% a fronte di un aumento dell’81% delle miglia percorse dai veicoli alimentati a gasolio. In Italia, sebbene ISPRA abbia identificato trend decrescenti | i a basse tenore di zolfo) al 2012 vi è stato un decremento delle | concentrazioni | di PM attribuite ai diesel del 68% a fronte di un aumento dell’81 | Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti | |
un aumento dell'emissione del particolato in termini di concentrazione in numero (particeIIe/cm3), ma il valor medio stimate su tutte il ciclo, compresa la fase di rigenerazione, mostra concentrazioni in linea con il limite dato dalla normativa europea Euro Vb e Euro VI. Aspetto rilevante dei sistemi FAP è la variazione di composizione chimica del particolato emesso che mostra una si | mate su tutte il ciclo, compresa la fase di rigenerazione, mostra | concentrazioni | in linea con il limite dato dalla normativa europea Euro Vb e Eur | Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti | |
delle emissioni registrato sia in ambito extraurbano (da 36% nel 1990 a 39% nel 2014) che autostradale (da 26% nel 1990 a 32% nel 2014). Il ruolo dei trasporti rispetto al trend delle concentrazioni in aria di inquinanti A causa dei complessi legami tra emissioni e qualità dell'aria (rispetto ai quali giuocano un ruolo importante l'altezza di emissione, le trasformazioni chimiche, | a 32% nel 2014). Il ruolo dei trasporti rispetto al trend delle | concentrazioni | in aria di inquinanti A causa dei complessi legami tra emissioni | Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) | |
e serie storiche estese a un arco temporale abbastanza lungo, che facciano riferimento a un set di punti di misura costante nel tempo e tener conto oltre alla dipendenza complessa delle concentrazioni dalle emissioni, anche della loro elevata variabilità spaziale e temporale, con profili tipici giornalieri e stagionali che si sovrappongono alla tendenza di fondo. Un'analisi condotta | nte nel tempo e tener conto oltre alla dipendenza complessa delle | concentrazioni | dalle emissioni, anche della loro elevata variabilità spaziale e | Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) | |
'ISPRA a partire dai dati delle stazioni di monitoraggio del periodo 20032012, utilizzando il test di endall corretto per la stagionalità, ha stimato in modo quantitativo il trend delle concentrazioni dei principali inquinanti atmosferici, fornendo per la prima volta con questa estensione una visione d'insieme delle tendenze in atto (Cattani et al., 2014) Nel periodo studiato la conc | r la stagionalità, ha stimato in modo quantitativo il trend delle | concentrazioni | dei principali inquinanti atmosferici, fornendo per la prima volt | Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) | |
iduzione. I risultati dell'analisi statistica dei trend sono coerenti con le stime di riduzione delle emissioni, ed è possibile individuare una relazione di tipo lineare tra emissioni e concentrazioni in aria. Si rileva anche una larga prevalenza di casi in cui le concentrazioni di PM10 e NO 2 diminuiscono; le osservazioni sono coerenti con le stime di riduzione delle emissioni prima | ssibile individuare una relazione di tipo lineare tra emissioni e | concentrazioni | in aria. Si rileva anche una larga prevalenza di casi in cui le c | Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) | |
ime di riduzione delle emissioni, ed è possibile individuare una relazione di tipo lineare tra emissioni e concentrazioni in aria. Si rileva anche una larga prevalenza di casi in cui le concentrazioni di PM10 e NO 2 diminuiscono; le osservazioni sono coerenti con le stime di riduzione delle emissioni primarie; tuttavia non mancano le eccezioni in particolare per l'NO2 le cui cause an | i in aria. Si rileva anche una larga prevalenza di casi in cui le | concentrazioni | di PM10 e NO 2 diminuiscono; le osservazioni sono coerenti con le | Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) | |
l'NO2 le cui cause andrebbero indagate localmente. Per quanto riguarda specificamente gli ossidi di azoto, un'analisi più approfondita ha preso in esame la variazione percentuale delle concentrazioni di NOx e di NO2, per 26 stazioni di traffico, nel periodo 2003-2012. Come risulta evidente dalla Figura 26, la variazione percentuale annua media stimata è prevalentemente maggiore per | iù approfondita ha preso in esame la variazione percentuale delle | concentrazioni | di NOx e di NO2, per 26 stazioni di traffico, nel periodo 2003-20 | Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) | |
è aumentata la quota di NO2 primario emesso direttamente allo scarico, come risultato dell'aumento notevole del parco veicolare alimentato a gasolio. Infine, la mancata riduzione delle concentrazioni dell'ozono è spiegabile, almeno in parte, con la sua natura di inquinante secondario per il quale manca una relazione di proporzionalità diretta con la riduzione delle emissioni dei pre | eicolare alimentato a gasolio. Infine, la mancata riduzione delle | concentrazioni | dell'ozono è spiegabile, almeno in parte, con la sua natura di in | Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) | |
diesel superiori di circa sette volte rispetto a quelle misurate durante i test ufficiali. 27 È inoltre necessario indagare il ruolo del settore dei trasporti rispetto ai trend delle concentrazioni di inquinanti a livello regionale e locale, soprattutto con riferimento alle situazioni di superamento dei limiti previsti dalla normativa, anche al fine di definire adeguate misure di | dagare il ruolo del settore dei trasporti rispetto ai trend delle | concentrazioni | di inquinanti a livello regionale e locale, soprattutto con rifer | Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) | |
colo, limitazioni ai quantitativi in massa di quattro inquinanti principali: monossido di Carbonio (CO), idrocarburi incombusti (HC), ossidi di azoto (NOx) e particolato solido (PM); le concentrazioni di tali inquinanti sono misurate durante cicli di prova codificati, eseguiti secondo opportune modalità. Nella tabella 1 sono riportati, a titolo di esempio, i limiti relativi agli inqu | ombusti (HC), ossidi di azoto (NOx) e particolato solido (PM); le | concentrazioni | di tali inquinanti sono misurate durante cicli di prova codificat | CIRIAF | |
egeneration trap®, Johnson Matthey). 4. CONTROLLO DELLE EMISSIONI NEI MOTORI DIESEL: I FILTRI PER IL PARTICOLATO Per quanto riguarda i motori diesel gli HC, pur non essendo presenti in concentrazioni elevate, devono essere controllati, perché contengono alte concentrazioni di aldeidi e prodotti di parziale ossidazione, molto reattivi nella produzione di smog fotochimico e caratteriz | anto riguarda i motori diesel gli HC, pur non essendo presenti in | concentrazioni | elevate, devono essere controllati, perché contengono alte concen | CIRIAF | |
ORI DIESEL: I FILTRI PER IL PARTICOLATO Per quanto riguarda i motori diesel gli HC, pur non essendo presenti in concentrazioni elevate, devono essere controllati, perché contengono alte concentrazioni di aldeidi e prodotti di parziale ossidazione, molto reattivi nella produzione di smog fotochimico e caratterizzati dal tipico odore percepito con fastidio allo scarico del Diesel. Gli | azioni elevate, devono essere controllati, perché contengono alte | concentrazioni | di aldeidi e prodotti di parziale ossidazione, molto reattivi nel | CIRIAF |
Notes:
1 Where to start a query
2Smart Searcht breaks the user's input into individual words and then matches those words in any position and in any order in the table (rather than simple doing a simple string compare)
3Regular Expressions can be used to initialize advanced searches. In the regular expression search you can enter regular expression with various wildcards such as: