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lmente ridotto i miglioramenti della qualità dellaria, che pur si sono verificati per gli inquinanti convenzionali nella maggior parte delle aree urbane. Focalizzando lattenzione sul particolato ( PM10 e PM2,5) e sul biossido di azoto, i due inquinanti per i quali ancora oggi non sempre si rispettano i limiti previsti dalla normativa, si può osservare come per i veicoli a benzina il rinnovo del
maggior parte delle aree urbane. Focalizzando lattenzione sul particolato (
PM10 e PM2,5) e sul biossido di azoto, i due inquinanti per i quali ancora oggi ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
lalimentazione a gasolio, più critica in termini di emissioni di ossidi di azoto e polveri. Mentre lintroduzione del filtro antiparticolato sui veicoli diesel riduce drasticamente le emissioni di PM10 e PM2,5, le emissioni di NO2 dei veicoli diesel di nuova generazione (Euro IV e Euro V) non presentano riduzioni rispetto ai veicoli diesel convenzionali, complicando in questo modo il raggiungim
tro antiparticolato sui veicoli diesel riduce drasticamente le emissioni di
PM10 e PM2,5, le emissioni di NO2 dei veicoli diesel di nuova generazione (Euro ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
a in Lombardia per gli anni 1997, 2001, 2003, 2005 e 2007 relativamente ai principali macroinquinanti di interesse ai fini del risanamento della qualità dellaria (SO2, NOx, COVNM, CO, NH3, PM2,5, PM10 , PTS) e dei gas climalteranti di interesse per la riduzione del surriscaldamento globale (CO2, CH4, N2O). I 106 dati dellultimo inventario, relativi allanno 2008, sono disponibili al pubblico, d
ni del risanamento della qualità dellaria (SO2, NOx, COVNM, CO, NH3, PM2,5,
PM10, PTS) e dei gas climalteranti di interesse per la riduzione del surriscaldaISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
di combustibile e a scala comunale (ARPA Lombardia, 2011). Secondo le stime relative al 2008, le emissioni in atmosfera dal traffico veicolare rappresentano una delle principali fonti di NOx, CO, PM10 e PM2,5 in Lombardia, in particolare nelle aree urbane. Come mostrato nelle Figure 1 e 2, nel comune di Milano e nel corrispondente agglomerato urbano milanese, definito ai sensi dalla Legge regi
dal traffico veicolare rappresentano una delle principali fonti di NOx, CO,
PM10 e PM2,5 in Lombardia, in particolare nelle aree urbane. Come mostrato nelleISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
ndente agglomerato urbano milanese, definito ai sensi dalla Legge regionale 24/06 e del D.lgs. 351/99, il contributo del traffico è superiore al 50 % delle emissioni complessive sia di NOx che di PM10 . Tale contributo è simile a quello presente nel comune di Brescia e in quasi tutti gli altri capoluoghi, mentre se si considerano aree più allargate, o lintero territorio regionale, il contributo
traffico è superiore al 50 % delle emissioni complessive sia di NOx che di
PM10. Tale contributo è simile a quello presente nel comune di Brescia e in quasISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
o regionale, il contributo del traffico alle emissioni di materiale particolato primario si riduce. Tale variazione è dovuta alle emissioni, maggiormente rilevanti nelle aree meno urbanizzate, di PM10 dovute allattività di riscaldamento civile ed in particolare alla combustione di biomassa legnosa in piccoli apparecchi domestici. La combustione in ambito civile delle biomasse fornisce una quot
vuta alle emissioni, maggiormente rilevanti nelle aree meno urbanizzate, di
PM10 dovute allattività di riscaldamento civile ed in particolare alla combustioISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
osa in piccoli apparecchi domestici. La combustione in ambito civile delle biomasse fornisce una quota significativa delle emissioni del particolato primario (anche più del 30% delle emissioni di PM10 nella stagione invernale), come confermato da numerosi inventari locali delle emissioni nelle regioni italiane e europee. Dallanalisi dalla ripartizione delle emissioni per tipo di combustibile (
le emissioni del particolato primario (anche più del 30% delle emissioni di
PM10 nella stagione invernale), come confermato da numerosi inventari locali delISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
aree urbanizzate di Milano e Brescia, si nota come lutilizzo dei veicoli diesel (autoveicoli, veicoli leggeri e pesanti) rappresenta il contributo determinante per gli NOx, mentre le emissioni di PM10 sono riconducibili principalmente sia al diesel nei trasporti che allutilizzo di legna da ardere. Figura 1: Ripartizione per macrosettore delle emissioni di NOx per il 2008. Lombardia Agglomerat
rappresenta il contributo determinante per gli NOx, mentre le emissioni di
PM10 sono riconducibili principalmente sia al diesel nei trasporti che allutilizISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
bimenti 2-Combustione non industriale 4-Processi produttivi 6-Uso di solventi 8-Altre sorgenti mobili e macchinari 10-Agricoltura 107 Figura 2: Ripartizione per macrosettore delle emissioni di PM10 in Lombardia nel 2008. Lombardia Agglomerato Urbano (MilanoMonza-Como-Lecco-Varese) Comune di Milano Agglomerato Urbano (Brescia) Comune di Brescia 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80%
gricoltura 107 Figura 2: Ripartizione per macrosettore delle emissioni di
PM10 in Lombardia nel 2008. Lombardia Agglomerato Urbano (MilanoMonza-Como-LeccISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
0% 100% benzina verde gasolio metano carbone GPL olio combust diesel kerosene altro gas di raffineria legna e similari 108 Figura 4: Ripartizione per tipo di combustibile delle emissioni di PM10 in Lombardia nel 2008. Lombardia Agglomerato Urbano (MilanoMonza-Como-Lecco-Varese) Comune di Milano Agglomerato Urbano (Brescia) Comune di Brescia 0% 20% 40% 60% 80% 100% benzina verd
ri 108 Figura 4: Ripartizione per tipo di combustibile delle emissioni di
PM10 in Lombardia nel 2008. Lombardia Agglomerato Urbano (MilanoMonza-Como-LeccISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
i gli inquinanti al 5% delle emissioni. Questo dato è riconducibile al processo di rinnovo del parco circolante, che ha portato ad una progressiva e sostanziale riduzione delle emissioni di NOx e PM10 dei veicoli a benzina. In tabella 1, è possibile notare come i fattori di emissione di PM10 dei veicoli a benzina si siano ridotti passando da veicoli Pre-Euro a veicoli Euro IV con e senza filtr
portato ad una progressiva e sostanziale riduzione delle emissioni di NOx e
PM10 dei veicoli a benzina. In tabella 1, è possibile notare come i fattori di eISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
el parco circolante, che ha portato ad una progressiva e sostanziale riduzione delle emissioni di NOx e PM10 dei veicoli a benzina. In tabella 1, è possibile notare come i fattori di emissione di PM10 dei veicoli a benzina si siano ridotti passando da veicoli Pre-Euro a veicoli Euro IV con e senza filtro. Tale riduzione è maggiormente evidente considerando i contributi alle emissioni da traffi
a benzina. In tabella 1, è possibile notare come i fattori di emissione di
PM10 dei veicoli a benzina si siano ridotti passando da veicoli Pre-Euro a veicoISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
nd di riduzione dei fattori di emissione è molto rilevante anche per gli NOx, ad eccezione degli autoveicoli diesel in cui le riduzioni sono più limitate. Tabella 1: Fattori di emissione medi per PM10 ed NOx per differenti categorie di veicoli, stimati dall'inventario INEMAR come valori medi in Lombardia nel 2008 (ARPA Lombardia, 2011). TIPO LEGISLATIVO COMB. Emissioni PM10 primario [mg/km] To
ui le riduzioni sono più limitate. Tabella 1: Fattori di emissione medi per
PM10 ed NOx per differenti categorie di veicoli, stimati dall'inventario INEMAR ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
emissione medi per PM10 ed NOx per differenti categorie di veicoli, stimati dall'inventario INEMAR come valori medi in Lombardia nel 2008 (ARPA Lombardia, 2011). TIPO LEGISLATIVO COMB. Emissioni PM10 primario [mg/km] Totale PM10 Scappamento Freni pneumatici abrasione 27 26 27 26 26 39 39 127 127 Emissioni di NOx [mg/km] Automobili Automobili Automobili Automobili Automobili Veicoli leggeri
Lombardia nel 2008 (ARPA Lombardia, 2011). TIPO LEGISLATIVO COMB. Emissioni
PM10 primario [mg/km] Totale PM10 Scappamento Freni pneumatici abrasione 27 26 2ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
Ox per differenti categorie di veicoli, stimati dall'inventario INEMAR come valori medi in Lombardia nel 2008 (ARPA Lombardia, 2011). TIPO LEGISLATIVO COMB. Emissioni PM10 primario [mg/km] Totale PM10 Scappamento Freni pneumatici abrasione 27 26 27 26 26 39 39 127 127 Emissioni di NOx [mg/km] Automobili Automobili Automobili Automobili Automobili Veicoli leggeri 3.5 t Veicoli pesanti > 3.5 t
ardia, 2011). TIPO LEGISLATIVO COMB. Emissioni PM10 primario [mg/km] Totale
PM10 Scappamento Freni pneumatici abrasione 27 26 27 26 26 39 39 127 127 EmissioISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
come le recenti motorizzazioni Euro IV delle autovetture a benzina sono caratterizzate da fattori di emissione medi nettamente più bassi di quelle degli autoveicoli a diesel, di un fattore 2 per PM10 e un fattore 20 per NOx. Questo aspetto deve essere tenuto in considerazione, in quanto nell'ultimo decennio si è registrata una sempre maggiore diffusione dell'alimentazione diesel, a scapito de
tamente più bassi di quelle degli autoveicoli a diesel, di un fattore 2 per
PM10 e un fattore 20 per NOx. Questo aspetto deve essere tenuto in considerazionISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
i scappamento o da fenomeni di usura, è riportata in Figura 6. Si nota come le polveri dovute all'usura sia del mezzo meccanico che del manto stradale siano una quota rilevante delle emissioni di PM10 , sia per gli autoveicoli diesel che per i veicoli commerciali leggeri e pesanti. 110 Figura 6: Emissioni di PM10 da traffico veicolare dovute agli scarichi dei motori ed ai fenomeni di usura.
ccanico che del manto stradale siano una quota rilevante delle emissioni di
PM10, sia per gli autoveicoli diesel che per i veicoli commerciali leggeri e pesISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
zo meccanico che del manto stradale siano una quota rilevante delle emissioni di PM10, sia per gli autoveicoli diesel che per i veicoli commerciali leggeri e pesanti. 110 Figura 6: Emissioni di PM10 da traffico veicolare dovute agli scarichi dei motori ed ai fenomeni di usura. Rimandando al sito web di INEMAR per il dettaglio delle diverse metodologie utilizzate nellinventario emissioni, pe
e per i veicoli commerciali leggeri e pesanti. 110 Figura 6: Emissioni di
PM10 da traffico veicolare dovute agli scarichi dei motori ed ai fenomeni di usuISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
in atmosfera trovano ulteriore conferma, oltre che nellanalisi dei trend giornalieri ad esempio di monossido di azoto, nella individuazione dei contributi principali alle concentrazioni medie di PM10 a Milano mediante analisi di composizione del particolato effettivamente campionato in aria. Considerando i dati di due centraline di analisi della qualità dellaria, la prima in una zona vicina a
nella individuazione dei contributi principali alle concentrazioni medie di
PM10 a Milano mediante analisi di composizione del particolato effettivamente caISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
niche di "source apportionment" (JRC, 2009), e ha mostrato come il traffico e la risospensione della polvere già depositata al suolo contribuiscono a circa il 20 % e 15 % dei valori medi annui di PM10 registrati dalle due centraline. Si nota in Figura 7 come sia rilevante per entrambe le centraline, seppur in misura minore, anche il contributo della legna da ardere. 111 Figura 7: Contributi
ata al suolo contribuiscono a circa il 20 % e 15 % dei valori medi annui di
PM10 registrati dalle due centraline. Si nota in Figura 7 come sia rilevante perISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
entraline. Si nota in Figura 7 come sia rilevante per entrambe le centraline, seppur in misura minore, anche il contributo della legna da ardere. 111 Figura 7: Contributi alle concentrazioni di PM10 in area urbana (JRC, 2009; Larsen, 2008). Centralina di traffico 30% 20% 10% 0% Traffico Risospensione Combustione della legna Nitrato d'ammonio Solfato d'ammonio Sali Centralina di fondo urb
to della legna da ardere. 111 Figura 7: Contributi alle concentrazioni di
PM10 in area urbana (JRC, 2009; Larsen, 2008). Centralina di traffico 30% 20% ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
10% 0% Traffico Risospensione Combustione della legna Nitrato d'ammonio Solfato d'ammonio Sali In termini qualitativi, in Figura 8 sono mostrati i differenti contributi alla concentrazione di PM10 di un'area urbanizzata. Il "fondo naturale" contribuisce in minima parte alla concentrazione del particolato, mentre i contributi del "fondo regionale" dovute alle emissioni di natura antropogeni
i, in Figura 8 sono mostrati i differenti contributi alla concentrazione di
PM10 di un'area urbanizzata. Il "fondo naturale" contribuisce in minima parte alISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
ee centrali degli agglomerati, ma influenza meno le zone periferiche (punto 3). Rispetto alle zone urbanizzate ma non interessate da particolari flussi da traffico (punto 2), le concentrazioni di PM10 nelle zone urbanizzate più esposte al traffico (punto 1) risentono di ulteriori contributi , presentando consistenti "picchi" di concentrazioni, sia giornaliere che medie annuali, che vanno a som
teressate da particolari flussi da traffico (punto 2), le concentrazioni di
PM10 nelle zone urbanizzate più esposte al traffico (punto 1) risentono di ulterISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
ntributo del fondo regionale tenda percentualmente a diminuire rispetto al contributo locale, relativamente più importante. 112 Figura 8: Scala qualitativa ai contributi delle concentrazioni di PM10 in aree urbane della Lombardia (elaborazione da Lutz, 2003). Influenza dello stile di guida sulle emissioni Oltre che dal tipo di veicolo e di carburante, le emissioni da traffico dipendono dal
te. 112 Figura 8: Scala qualitativa ai contributi delle concentrazioni di
PM10 in aree urbane della Lombardia (elaborazione da Lutz, 2003). Influenza delISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
0 km/h le emissioni crescono in modo netto. La riduzione nei fattori di emissioni medi delle auto, passando da una velocità media di 100 km/h a 70 km/h è del 20 % e 40 % rispettivamente per NOx e PM10 , passando da 130 km/h a 100 km/h è invece per gli stessi inquinanti di circa il 65 % e 60 %. Per quanto riguarda l'effetto del ciclo di guida, nella letteratura scientifica diversi lavori hanno m
ità media di 100 km/h a 70 km/h è del 20 % e 40 % rispettivamente per NOx e
PM10, passando da 130 km/h a 100 km/h è invece per gli stessi inquinanti di circISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
chiarisca terminologie e metodi di riferimento, per poter chiarire il contesto tecnico—scientifico al quale fanno riferimento le valutazioni che seguiranno. Definizioni di materiale Particellare PM10 , PM2,5 e di particelle ultrafine o nanoparticolato in riferimento alla qualità dell’aria ambiente Il particolato atmosferico (PM) e un’ampia classe di particelle solide e liquide (aerosol), emes
mento le valutazioni che seguiranno. Definizioni di materiale Particellare
PM10, PM2,5 e di particelle ultrafine o nanoparticolato in riferimento alla qualMinistero delle Infrastrutture e dei Trasporti
la misurazione del PM2,5 (norma UNI EN 14907), con un’efficienza di penetrazione del 50 per cento per materiale particolato con diametro aerodinamico di 2,5 µm. 3) particolato frazione toracica PM10 : ovvero il materiale particolato che penetra attraversa un ingresso dimensionale selettivo conforme al metodo di riferimento per il campionamento e la misurazione delPM10 (norma UNI EN 12341), co
lato con diametro aerodinamico di 2,5 µm. 3) particolato frazione toracica
PM10: ovvero il materiale particolato che penetra attraversa un ingresso dimensiMinistero delle Infrastrutture e dei Trasporti
o con Dae fino a 100 µm. Come noto la legislazione italiana ha recepito le direttive Europee, prevede sistemi di controllo della qualità dell’aria basati sul monitoraggio della concentrazione di PM10 e PM2,5, per i quali sono stati previsti valori limite di riferimento giornalieri ed annuali misurate in termini di concentrazione in massa. Quindi queste concentrazioni che vengono effettuate da
llo della qualità dell’aria basati sul monitoraggio della concentrazione di
PM10 e PM2,5, per i quali sono stati previsti valori limite di riferimento giornMinistero delle Infrastrutture e dei Trasporti
umero del particolato per alcuni anni. La figura sottostante mostra le concentrazioni in numero per stagione durante gli anni in cui è stato attivo il monitoraggio, insieme alle concentrazioni di PM10 e PM2,5 registrate nella stessa stazione. Negli anni è stato osservato un trend decrescente delle concentrazioni di PM10, PM2,5 e conta delle particelle ultrafini (PUF) fino al 2010. Metodologie
anni in cui è stato attivo il monitoraggio, insieme alle concentrazioni di
PM10 e PM2,5 registrate nella stessa stazione. Negli anni è stato osservato un tMinistero delle Infrastrutture e dei Trasporti
anni in cui è stato attivo il monitoraggio, insieme alle concentrazioni di PM10 e PM2,5 registrate nella stessa stazione. Negli anni è stato osservato un trend decrescente delle concentrazioni di PM10 , PM2,5 e conta delle particelle ultrafini (PUF) fino al 2010. Metodologie di misura e riferimenti In ambito tecnico—normativo, sono state sviluppate dagli organismi di normazione quali l’lntern
. Negli anni è stato osservato un trend decrescente delle concentrazioni di
PM10, PM2,5 e conta delle particelle ultrafini (PUF) fino al 2010. Metodologie Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
di un aumento dell’81% delle miglia percorse dai veicoli alimentati a gasolio. In Italia, sebbene ISPRA abbia identificato trend decrescenti per la serie storica di alcuni contaminanti quali il PM10 a partire dal 2000, in accordo con quanto osservato dalla stazione di monitoraggio ISS, non è possibile effettuare una valutazione dell’associazione di questi andamenti con I‘adozione dei sistemi
cato trend decrescenti per la serie storica di alcuni contaminanti quali il
PM10 a partire dal 2000, in accordo con quanto osservato dalla stazione di monitMinistero delle Infrastrutture e dei Trasporti
, in favore dello share di emissione in ambito autostradale (da 31% nel 1990 a 38% nel 2014). Il trasporto stradale rappresenta una fonte importante di inquinamento anche riguardo al particolato ( PM10 , Tabella 7 e Figura 23), nel 2014 il peso sul totale emesso a livello nazionale è pari al 13%, nonostante la decrescita dal 1990 sia pari a -57%. Dai veicoli diesel si origina la quota maggiore d
resenta una fonte importante di inquinamento anche riguardo al particolato (
PM10, Tabella 7 e Figura 23), nel 2014 il peso sul totale emesso a livello nazioIstituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA)
llo share in ambito extraurbano (dal 38% nel 1990 al 43% nel 2014) è maggiore dell'incremento registrato in ambito autostradale (dal 27% nel 1990 al 28% nel 2014). La riduzione delle emissioni di PM10 registrata negli anni è legata all'introduzione delle Direttive europee di controllo e di limitazione delle emissioni di particolato al tubo di scarico dei veicoli, fondamentalmente all'installaz
tradale (dal 27% nel 1990 al 28% nel 2014). La riduzione delle emissioni di
PM10 registrata negli anni è legata all'introduzione delle Direttive europee di Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA)
iduzione delle emissioni, ed è possibile individuare una relazione di tipo lineare tra emissioni e concentrazioni in aria. Si rileva anche una larga prevalenza di casi in cui le concentrazioni di PM10 e NO 2 diminuiscono; le osservazioni sono coerenti con le stime di riduzione delle emissioni primarie; tuttavia non mancano le eccezioni in particolare per l'NO2 le cui cause andrebbero indagate
a. Si rileva anche una larga prevalenza di casi in cui le concentrazioni di
PM10 e NO 2 diminuiscono; le osservazioni sono coerenti con le stime di riduzionIstituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA)
asporti su strada; il traffico nelle città è anche la principale fonte di pressione per quanto concerne le emissioni di particolato, in particolare quello di dimensioni inferiori a 10 micrometri ( PM10 ). Per far fronte a tale fenomeno, è stata emanata a livello europeo una normativa sempre più restrittiva, che ha spinto l'industria motoristica e automobilistica ad un'intensa attività di ricerca
particolato, in particolare quello di dimensioni inferiori a 10 micrometri (
PM10). Per far fronte a tale fenomeno, è stata emanata a livello europeo una norCIRIAF

Notes:
1 Where to start a query
2Smart Searcht breaks the user's input into individual words and then matches those words in any position and in any order in the table (rather than simple doing a simple string compare)
3Regular Expressions can be used to initialize advanced searches. In the regular expression search you can enter regular expression with various wildcards such as:

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