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l 2004. L’architetto, che a quell’epoca era direttore del Consorzio Caserta 4 - ente che si occupa di raccolta differenziata - avrebbe favorito imprenditori collegati al clan camorristico dei Casalesi . Secondo la procura di Napoli, fu poi attraverso la pressioni di altri indagati che De Biasio, alla fine del 2004, riuscì ad entrare al Commissariato per l’emergenza rifiuti, all’ufficio tecn
iata - avrebbe favorito imprenditori collegati al clan camorristico dei
Casalesi. Secondo la procura di Napoli, fu poi attraverso la pressioni di altri Il Giornale
l’ecomafia. L'imprenditore è imputato nel processo innanzi alla Corte d’Assise di Napoli per disastro ambientale, avvelenamento delle acque e delitti finalizzati ad agevolare il sodalizio dei Casalesi . “Ti spengo come una candela”. Così Francesco Chianese parlava ad Antonio Giusto, uno dei titolari di una ditta di trasporto, per indurlo a cedere le quote societarie. Chianese è indagato, re
namento delle acque e delitti finalizzati ad agevolare il sodalizio dei
Casalesi. “Ti spengo come una candela”. Così Francesco Chianese parlava ad AntonIl Fatto Quotidiano
essa dalla Dda partenopea, gip Alessandra Ferrigno.Cipriano Chianese era già ai domiciliari, è imputato di disastro ambientale e avvelenamento delle acque con l’aggravante di aver agevolato i Casalesi e di associazione mafiosa. La Procura di Napoli, direzione distrettuale antimafia, lo considera l’inventore dell’ecomafia in Campania. Secondo quanto emerge dall’ordinanza notificata a Chiane
entale e avvelenamento delle acque con l’aggravante di aver agevolato i
Casalesi e di associazione mafiosa. La Procura di Napoli, direzione distrettualeIl Fatto Quotidiano
sotto processo davanti alla Corte di Assise di Napoli. Nell’ordinanza che lo ha portato in carcere c’è il quadro di accuse che lo coinvolge insieme al fratello e ad un esponente di spicco dei Casalesi , Carlo Verde, anche lui raggiunto da ordinanza di arresto.Tutto accade nel 2005 quando la società Mery trans srl controllata da Francesco Chianese viene ceduta ad alcuni imprenditori di Torin
se che lo coinvolge insieme al fratello e ad un esponente di spicco dei
Casalesi, Carlo Verde, anche lui raggiunto da ordinanza di arresto.Tutto accade Il Fatto Quotidiano
estorsive oggetto dell’indagine. Modalità ricostruite grazie alla collaborazione di un pentito Francesco Della Corte, anche lui indagato per aver partecipato alle azioni criminali, killer dei Casalesi .Nell’interrogatorio del 10 luglio 2010 racconta: “Carlo Verde mi chiese a nome dell’avvocato Cipriano Chianese di fare un recupero crediti nei confronti di Salvatore Mondello (…) Il Mondello
che lui indagato per aver partecipato alle azioni criminali, killer dei
Casalesi.Nell’interrogatorio del 10 luglio 2010 racconta: “Carlo Verde mi chieseIl Fatto Quotidiano
2010 racconta: “Carlo Verde mi chiese a nome dell’avvocato Cipriano Chianese di fare un recupero crediti nei confronti di Salvatore Mondello (…) Il Mondello sapeva che appartenevo al clan dei  Casalesi  e dovette accettare di ritrasferire questa società al fratello di Cipriano Chianese”. Il rapporto tra gli imprenditori torinesi e il gruppo capeggiato da Chianese nasce proprio grazie alla co
i Salvatore Mondello (…) Il Mondello sapeva che appartenevo al clan dei 
Casalesi e dovette accettare di ritrasferire questa società al fratello di CipriIl Fatto Quotidiano
Il casalese Bidognetti accusato di disastro ambientale. L’accusa è di disastro doloso, avvelenamento delle falde acquifere aggravati dal metodo mafioso. Il reato viene contestato al gotha dei Casalesi , i vertici del clan e l’ala imprenditoriale. Una ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata notificata dalla Dia di Napoli, su ordine della Procura partenopea, a Francesco Bidognetti,
re aggravati dal metodo mafioso. Il reato viene contestato al gotha dei
Casalesi, i vertici del clan e l’ala imprenditoriale. Una ordinanza di custodia Il Fatto Quotidiano
aboratore Carmine Schiavone aveva già raccontato tutto. È l’audizione davanti alla commissione parlamentare sulle Ecomafie del pentito che con le sue confessioni ha fatto crollare il clan dei Casalesi . L’operazione Spartacus risale a due anni prima. Di rifiuti interrati e di rischi per la salute non si parlava ancora. E non se ne parlò neanche negli anni successivi, perché le dichiarazioni
ie del pentito che con le sue confessioni ha fatto crollare il clan dei
Casalesi. L’operazione Spartacus risale a due anni prima. Di rifiuti interrati eCorriere della Sera
nnata della mortalità per tumori nelle province di Napoli e Caserta. Riferendosi al traffico illegale di rifiuti nocivi, Schiavone spiegò che divenne un business «autorizzato» per il clan dei Casalesi nel 1990. «Tuttavia - riferì il pentito - quel traffico veniva già attuato in precedenza. Gli abitanti rischiano tutti di morire di cancro entro 20 anni; non credo infatti che si salveranno:
Schiavone spiegò che divenne un business «autorizzato» per il clan dei
Casalesi nel 1990. «Tuttavia - riferì il pentito - quel traffico veniva già attuCorriere della Sera
organizzazioni criminali - come mafia, `ndrangheta e Sacra Corona Unita - tanto da fare ipotizzare che in diverse zone di Sicilia, Calabria e Puglia, le cosche abbiano agito come il clan dei Casalesi . Il collaboratore di giustizia si soffermò sulle modalità di smaltimento. «Avevamo creato un sistema di tipo militare, con ragazzi incensurati muniti di regolare porto d’armi che giravano in
di Sicilia, Calabria e Puglia, le cosche abbiano agito come il clan dei
Casalesi. Il collaboratore di giustizia si soffermò sulle modalità di smaltimentCorriere della Sera
cono. Potevano chiedere a quanti nel territorio lavorano ogni giorno per combattere i clan”. Le parole di Raffaele Sardo, giornalista e autore del libro ‘La Bestia’ sulle vittime del clan dei Casalesi , raccontano la spaccatura. Sardo è finito al centro interrogazione parlamentare firmata da 10 deputati del M5S, primo firmatario Angelo Tofalo. Ecco i fatti. In una stessa azienda, ormai canc
, giornalista e autore del libro ‘La Bestia’ sulle vittime del clan dei
Casalesi, raccontano la spaccatura. Sardo è finito al centro interrogazione parlIl Fatto Quotidiano
merito alle cause ambientali e dovute all’ inquinamento.Informazioni preziose circa l’inquinamento in questi territori le ha fornite anche il boss pentito Carmine Schiavone, l’ex cassiere dei Casalesi che ha raccontato il sistema dello smaltimento illecito dei veleni in Campania. Le dichiarazioni messe a verbale in commissione parlamentare già negli anni Novanta, non solo non hanno fatto p
e ha fornite anche il boss pentito Carmine Schiavone, l’ex cassiere dei
Casalesi che ha raccontato il sistema dello smaltimento illecito dei veleni in CIl Fatto Quotidiano
» È stato per molti anni uno degli avversari più agguerriti di Sandokan e di Cicciotto ’e mezzanotte, cioè di Francesco Schiavone e di Francesco Bidognetti, i due boss sanguinari del clan dei Casalesi . Una vita sotto scorta: i finanzieri sempre al suo fianco, pure in spiaggia con la famiglia, e la camionetta dell’esercito fuori dal cancello di casa. Incontro Raffaele Cantone, 50 anni, in
Schiavone e di Francesco Bidognetti, i due boss sanguinari del clan dei
Casalesi. Una vita sotto scorta: i finanzieri sempre al suo fianco, pure in spiaCorriere della Sera
sabilità di ottenere risultati precisi. Non vorrei che, come spesso accade, mancando un coordinamento reale poi sparissero anche le responsabilità. Tutto questo in ogni caso con Schiavone e i Casalesi c’entra poco o niente». Perché? «Perché le discariche a cielo aperto con tanto di roghi sono un fenomeno anche culturale. La politica ha fallito totalmente nella gestione del ciclo dei rifiu
ro anche le responsabilità. Tutto questo in ogni caso con Schiavone e i
Casalesi c’entra poco o niente». Perché? «Perché le discariche a cielo aperto cCorriere della Sera
amite tra gli imprenditori del Nord e i clan?». Si dia una risposta. «Sono state fatte alcune ipotesi. Una prevede il coinvolgimento della massoneria deviata: Gaetano Cerci, un affiliato dei Casalesi imputato nel primo processo per ecomafie, venne fermato fuori da Villa Wanda…». La leggendaria dimora di Licio Gelli. «Esatto. Che ci faceva lì?». È per chiarire questi temi che lei è stato
oinvolgimento della massoneria deviata: Gaetano Cerci, un affiliato dei
Casalesi imputato nel primo processo per ecomafie, venne fermato fuori da Villa Corriere della Sera
da 800 mila euro. CASALESI . Camorra, arrestato il «signore dell’Ecomafia» Così passò dai tribunali al businness dei rifiuti. Cipriano Chianese, 62 anni, era avvocato. Già agli arresti domiciliari, ora torna in carcere
IL CLAN DEI
CASALESI. Camorra, arrestato il «signore dell’Ecomafia» Così passò dai tribunaliCorriere della Sera
di tentata estorsione aggravata dal vincolo camorristico. In questa ultima inchiesta, Chianese è considerato l’ispiratore di una manovra estorsiva che nel dicembre 2005 portarono il clan dei Casalesi , tramite il fratello di Chianese, ad acquisire quote e gestione della società di trasporto Mary Trans. Un’azienda che possedeva autobus e camion utilizzati per il trasporto di rifiuti, fondat
re di una manovra estorsiva che nel dicembre 2005 portarono il clan dei
Casalesi, tramite il fratello di Chianese, ad acquisire quote e gestione della sCorriere della Sera
sato al più redditizio business dei rifiuti. Con Gaetano Vassallo, che poi diventerà collaboratore di giustizia, si sarebbe più volte seduto allo stesso tavolo con i massimi boss del clan dei Casalesi . Come ha raccontato lo stesso Carmine Schiavone, il traffico di rifiuti divenne il business principale dei Casalesi alla fine degli anni ‘80. Un’attività avviata dai boss Francesco Bidognetti
bbe più volte seduto allo stesso tavolo con i massimi boss del clan dei
Casalesi. Come ha raccontato lo stesso Carmine Schiavone, il traffico di rifiutiCorriere della Sera
sarebbe più volte seduto allo stesso tavolo con i massimi boss del clan dei Casalesi. Come ha raccontato lo stesso Carmine Schiavone, il traffico di rifiuti divenne il business principale dei Casalesi alla fine degli anni ‘80. Un’attività avviata dai boss Francesco Bidognetti, detto Cicciotto e’ mezzanotte, e Francesco «Sandokan» Schiavone. «Ma il coordinamento generale era affidato - conf
ne Schiavone, il traffico di rifiuti divenne il business principale dei
Casalesi alla fine degli anni ‘80. Un’attività avviata dai boss Francesco BidognCorriere della Sera
Rifiuti, boss Iovine racconta il business ma la bicamerale non ha ancora un presidente. Il pentito, che sta svelando i legami tra il clan dei Casalesi e i politici di ogni colore, sta confermando l'interesse dei casalesi per il traffico e lo smaltimento di rifiuti. Intanto la commissione di inchiesta sul ciclo dei rifiuti che ha gli stessi
ra un presidente. Il pentito, che sta svelando i legami tra il clan dei
Casalesi e i politici di ogni colore, sta confermando l'interesse dei casalesi pIl Fatto Quotidiano
racconta il business ma la bicamerale non ha ancora un presidente. Il pentito, che sta svelando i legami tra il clan dei Casalesi e i politici di ogni colore, sta confermando l'interesse dei casalesi per il traffico e lo smaltimento di rifiuti. Intanto la commissione di inchiesta sul ciclo dei rifiuti che ha gli stessi poteri dell'autorità giudiziarian on è stata costituita. A 14 mesi dal
i Casalesi e i politici di ogni colore, sta confermando l'interesse dei
casalesi per il traffico e lo smaltimento di rifiuti. Intanto la commissione di Il Fatto Quotidiano
a legislatura, l'organismo sulle ecomafie resta un'occasione persa perché i partiti non riescono a mettersi d'accordo Il boss pentito Antonio Iovine, che sta svelando i legami tra il clan dei Casalesi e i politici di ogni colore, racconta l’interesse dei casalesi per le piattaforme di stoccaggio delle ecoballe confermando inchieste pregresse e ricostruzioni giornalistiche; l’ultima indagin
boss pentito Antonio Iovine, che sta svelando i legami tra il clan dei
Casalesi e i politici di ogni colore, racconta l’interesse dei casalesi per le pIl Fatto Quotidiano
rsa perché i partiti non riescono a mettersi d'accordo Il boss pentito Antonio Iovine, che sta svelando i legami tra il clan dei Casalesi e i politici di ogni colore, racconta l’interesse dei casalesi per le piattaforme di stoccaggio delle ecoballe confermando inchieste pregresse e ricostruzioni giornalistiche; l’ultima indagine della magistratura partenopea ha svelato intrecci tra uomini
clan dei Casalesi e i politici di ogni colore, racconta l’interesse dei
casalesi per le piattaforme di stoccaggio delle ecoballe confermando inchieste pIl Fatto Quotidiano
enopea ha svelato intrecci tra uomini dello stato e camorra con l’ombra della massoneria dietro la realizzazione della discarica di Chiaiano. Vicende che, insieme alla presunta trattativa tra casalesi e personale istituzionale nel grande affare rifiuti, lasciano domande inevase e richieste di chiarimento. Il luogo ideale per approfondire, fugare dubbi è la commissione di inchiesta sul cicl
iscarica di Chiaiano. Vicende che, insieme alla presunta trattativa tra
casalesi e personale istituzionale nel grande affare rifiuti, lasciano domande iIl Fatto Quotidiano
llativo “terra dei fuochi”. Si tratta di cumuli di rifiuti, anche tossici, illegalmente riversati nelle campagne o ai margini delle strade, da parte della Camorra (in particolare il clan dei casalesi ), che vengono incendiati diffondendo nell’atmosfera e nelle terre circostanti sostanze tossiche, tra cui la diossina. Da molti decenni, nelle campagne campane, si sono verificati roghi di ri
argini delle strade, da parte della Camorra (in particolare il clan dei
casalesi), che vengono incendiati diffondendo nell’atmosfera e nelle terre circoLa Repubblica
i, desecretata oggi. Rifiuti radioattivi in un "terreno su cui oggi ci sono i bufali e su cui non cresce l’erba" vicino alla superstrada. A rivelarlo, ormai nel lontano 1997, è il pentito dei Casalesi , Carmine Schiavone, nell’audizione choc davanti alla commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, desecretata oggi. A quanto spiega Schiavone per il clan l’affare dei rifiuti d
alla superstrada. A rivelarlo, ormai nel lontano 1997, è il pentito dei
Casalesi, Carmine Schiavone, nell’audizione choc davanti alla commissione parlamIl Giornale
liato in un'informativa consegnata alla Dda di Napoli e che ora ci illustra. Ma il suo rapporto è rimasto inspiegabilmente chiuso in un cassetto per 15 anni. Le dichiarazioni dell'ex boss dei Casalesi , Carmine Schiavone, oggi pentito, hanno confermato in pieno ciò che il poliziotto aveva denunciato. Il funzionario lotta contro un tumore che ha contratto per il lavoro svolto per conto della
te chiuso in un cassetto per 15 anni. Le dichiarazioni dell'ex boss dei
Casalesi, Carmine Schiavone, oggi pentito, hanno confermato in pieno ciò che il La Repubblica
ia. Ecco i suoi appunti che ricorda a memoria. "VOGLIAMO AVVELENARE CASALE?" Nel 1988 con le Coop Rosse inizia il traffico e lo sversamento dei rifiuti". "Due anni prima", ricorda Mancini, "i Casalesi avevano iniziato a scavare dei terreni per fare dei rilevati per le Cooperative Rosse che avevano costruito la superstrada a Casale".  È Cipriano Chianese, il broker dei rifiuti, secondo le d
co e lo sversamento dei rifiuti". "Due anni prima", ricorda Mancini, "i
Casalesi avevano iniziato a scavare dei terreni per fare dei rilevati per le CooLa Repubblica
in seguito scoprì che suo cugino Sandokan, insieme con Bidognetti e Chianese, avevano avviato e consolidato il business miliardario del traffico di rifiuti. Fu a quel punto che l'ex boss dei Casalesi si fece avanti, chiese spiegazioni e pretese che parte degli incassi del mega affare finissero nella cassaforte del clan. IL BROKER E L'AMMINISTRAZIONE PUBBLICA Cipriano Chianese possedeva, t
miliardario del traffico di rifiuti. Fu a quel punto che l'ex boss dei
Casalesi si fece avanti, chiese spiegazioni e pretese che parte degli incassi deLa Repubblica
nomesse."Più controlli facciamo", sosteneva il broker, "meglio è". I CONTATTI CON LA POLITICA Nel novembre 1994 viene intercettata una telefonata tra Caterino Vincenzo, esponente del clan dei Casalesi , e Cipriano Chianese per un appuntamento che il broker avrebbe dovuto avere con l'ingegner Luigi Fucci, all'epoca coordinatore di Forza Italia a Caserta. Il professionista, viene confermato n
tercettata una telefonata tra Caterino Vincenzo, esponente del clan dei
Casalesi, e Cipriano Chianese per un appuntamento che il broker avrebbe dovuto aLa Repubblica
le, siamo in piena campagna elettorale e il nostro uomo si è candidato. Bisogna aspettare". L'appuntamento alla fine viene fissato. Il broker, il 30 novembre del 1994, avverte l'esponente dei Casalesi : "Ho concordato un incontro. Alle 13 lo chiamo e ci parlo. Ti faccio sapere". Chianese, si legge nell'informativa, "svolge dunque un chiaro ruolo a favore di referenti del clan dei Casalesi p
ne fissato. Il broker, il 30 novembre del 1994, avverte l'esponente dei
Casalesi: "Ho concordato un incontro. Alle 13 lo chiamo e ci parlo. Ti faccio saLa Repubblica
i Casalesi: "Ho concordato un incontro. Alle 13 lo chiamo e ci parlo. Ti faccio sapere". Chianese, si legge nell'informativa, "svolge dunque un chiaro ruolo a favore di referenti del clan dei Casalesi per ciò che attiene le questioni finanziarie, politiche e giudiziarie". I RAPPORTI CON LA P2 Sia Cipriano Chianese sia Gaetano Cerci, "fidanzato della nipote di Francesco Bidognetti" sono mas
tiva, "svolge dunque un chiaro ruolo a favore di referenti del clan dei
Casalesi per ciò che attiene le questioni finanziarie, politiche e giudiziarie".La Repubblica
stigatori è il creatore del traffico illegale dei rifiuti. Un pentito: "Mi incaricò dell'omicidio". La Dia ha arrestato Cipriano Chianese, avvocato di 62 anni, imprenditore legato al clan dei Casalesi per conto dei quali ha inventato e gestito il traffico illecito dei rifiuti confluiti anche nella Terra dei Fuochi. E' accusato di aver estorto quote e gestione di una società di trasporti. C
Cipriano Chianese, avvocato di 62 anni, imprenditore legato al clan dei
Casalesi per conto dei quali ha inventato e gestito il traffico illecito dei rifLa Repubblica
iesta che ha portato all'arresto di Chianese era stata già archiviata, ma è stata riaperta nel 2011 sulla base delle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, in precedenza affiliato ai Casalesi , che la Dda di Napoli e la Dia hanno analizzato alla luce di altre precedenti testimonianze di altre persone, di numerose intercettazioni e del contenuto di molti documenti. L'analisi di ques
hiarazioni di un collaboratore di giustizia, in precedenza affiliato ai
Casalesi, che la Dda di Napoli e la Dia hanno analizzato alla luce di altre precLa Repubblica
iviate nel 2011. Nell'inchiesta, Chianese è considerato da Dda e Dia il mandante, il regista e, insieme ad altri, parziale esecutore delle attività che nel dicembre 2005 portarono il clan dei Casalesi , tramite il fratello di Chianese, ad acquisire quote e gestione della società di trasporto Mary Trans e del relativo complesso aziendale. Ma Chianese, "colletto bianco" del clan dei Casalesi,
le esecutore delle attività che nel dicembre 2005 portarono il clan dei
Casalesi, tramite il fratello di Chianese, ad acquisire quote e gestione della sLa Repubblica
Casalesi, tramite il fratello di Chianese, ad acquisire quote e gestione della società di trasporto Mary Trans e del relativo complesso aziendale. Ma Chianese, "colletto bianco" del clan dei Casalesi , secondo gli investigatori, è una figura chiave per ricostruire il traffico illegale dei riufiuti nella terra dei fuoco anzi, per dirla come alcuni pentiti, è l'inventore del traffico e dello
lativo complesso aziendale. Ma Chianese, "colletto bianco" del clan dei
Casalesi, secondo gli investigatori, è una figura chiave per ricostruire il trafLa Repubblica
Postiglione e Nello Trocchia Latina, le vecchie lire di Bankitalia interrate in un terreno confiscato ai CasalesiBanconote delle vecchie lire sotterrate in un terreno confiscato al clan dei Casalesi . Succede anche questo nel Bel Paese. Soldi gestiti dalla Banca d’Italia che, nel passaggio dalla lira all’euro, doveva smaltire la vecchia cartamoneta affidando degli appalti ad una serie di
note delle vecchie lire sotterrate in un terreno confiscato al clan dei
Casalesi. Succede anche questo nel Bel Paese. Soldi gestiti dalla Banca d’ItaliaIl Fatto Quotidiano
hilometri da Napoli, comincia l' area che nel piano regolatore della camorra è stato assegnata alla sepoltura illecita dei rifiuti. Un territorio che unisce la camorra casertana, del clan dei Casalesi , con quella napoletana del clan dei Mallardo. In questo triangolo maledetto comandano loro. I clan della rifiuti connection. I becchini della camorra che, tra l' impunità assoluta, sfacciatam
ei rifiuti. Un territorio che unisce la camorra casertana, del clan dei
Casalesi, con quella napoletana del clan dei Mallardo. In questo triangolo maledLa Repubblica
e ormai non coinvolge più solo le discariche, ma anche le operazioni di bonifica.Come emerge dall’ultima operazione eseguita dall’antimafia di Napoli e dal racconto di un pentito del clan dei casalesi , una parte degli scarti della bonifica di Bagnoli, l’area dell’ex Italsider, sarebbero finiti nei terreni del casertano. Un’operazione che ha coinvolto anche le cosche di Casal di Principe.Al
uita dall’antimafia di Napoli e dal racconto di un pentito del clan dei
casalesi, una parte degli scarti della bonifica di Bagnoli, l’area dell’ex ItalsIl Fatto Quotidiano
dra mobile di Caserta diretta da Angelo Morabito e dal comando provinciale del corpo forestale di Napoli guidato da Sergio Costa, ha dato seguito alle dichiarazioni di un pentito del clan dei casalesi , l’imprenditore Tammaro Diana, arrestato lo scorso novembre e ritenuto organico alla famiglia Bidognetti.Tra i siti sequestrati il primo ad essere perimetrato è quello nei pressi del polo nau
io Costa, ha dato seguito alle dichiarazioni di un pentito del clan dei
casalesi, l’imprenditore Tammaro Diana, arrestato lo scorso novembre e ritenuto Il Fatto Quotidiano
e di bonifica dell’Italsider di Bagnoli. Una bonifica che sarebbe avvenuta, per la parte delle scorie di fonderia da smaltire, risparmiando sui costi, ma soprattutto con l’intermediazione dei casalesi .Quando sono arrivati gli uomini della mobile e della forestale a Villa Literno hanno trovato una distesa di inerti, pari a 40 mila metri cubi, una superficie grande come due campi di calcio.
ltire, risparmiando sui costi, ma soprattutto con l’intermediazione dei
casalesi.Quando sono arrivati gli uomini della mobile e della forestale a Villa Il Fatto Quotidiano
Casalesi al percolato in mare. L'ultimo rapporto di Ecomafie, a cura di Legambiente, fissa la sua lente sui contatti tra il superlatitante Michele Zagaria e apparati deviati dello Stato per definire i
I rifiuti in Campana, dalla trattativa con i
Casalesi al percolato in mare. L'ultimo rapporto di Ecomafie, a cura di LegambieIl Fatto Quotidiano
caccia è scattata a fine maggio nelle strade e nelle campagne di Casapesenna, comune in provincia di Caserta, con perquisizioni e sequestri. Resta l’ultimo superlatitante del potente clan dei Casalesi , l’unico ancora in libertà. Michele Zagaria è sfuggito alla cattura più volte, ma durante la sua latitanza avrebbe incontrato pezzi deviati dello stato per parlare di protezione e di affari.
sizioni e sequestri. Resta l’ultimo superlatitante del potente clan dei
Casalesi, l’unico ancora in libertà. Michele Zagaria è sfuggito alla cattura piùIl Fatto Quotidiano
ha tentato, sfiorato per pochi voti, nel 1994 il salto alla Camera dei deputati con Forza Italia, appoggiato dal clan (oggi è imputato per concorso esterno in associazione camorristica). E i Casalesi da lui hanno imparato l’arte della spazzatura interrata, il business della gestione del pattume, tossico e no. L’area della Resit è un luogo simbolo. “Qui – si legge nel rapporto – , come rac
oggi è imputato per concorso esterno in associazione camorristica). E i
Casalesi da lui hanno imparato l’arte della spazzatura interrata, il business deIl Fatto Quotidiano
ustria che durante la Seconda guerra mondiale ha fabbricato le armi chimiche proibite.Il pentito Vassallo ha offerto ai magistrati una descrizione raccapricciante del percolato trafficato dai Casalesi in quegli anni: “C’erano rifiuti liquidi di una certa ditta che arrivavano in cisterne speciali inox anticorrosive. Quei rifiuti sversati friggevano e scioglievano anche la plastica”. Per que
magistrati una descrizione raccapricciante del percolato trafficato dai
Casalesi in quegli anni: “C’erano rifiuti liquidi di una certa ditta che arrivavIl Fatto Quotidiano
in tribunale dove avrebbe dovuto nuovamente deporre. L’imprenditore Michele Orsi, 47 anni, è stato ucciso ieri vicino a casa, a Casal di Principe, il comune da cui prende nome il clan dei Casalesi , la più potente organizzazione della camorra. Il suo legale, l’avvocato Carlo Destavola, ha denunciato che in questi ultimi due mesi, più volte, aveva chiesto protezione per il suo assisti
a casa, a Casal di Principe, il comune da cui prende nome il clan dei
Casalesi, la più potente organizzazione della camorra. Il suo legale, l’avvocaIl Giornale
poli su infiltrazioni camorristiche. Aveva fatto delle ammissioni e deciso di collaborare con gli inquirenti. L'omicidio La sua uccisione rappresenta un "salto di qualità della strategia dei Casalesi di attacco ai soggetti che collaborano per contrastare i clan" ha spiegato il procuratore aggiunto di Napoli Franco Roberti, coordinatore della Direzione distrettuale antimafia. Il magistra
o La sua uccisione rappresenta un "salto di qualità della strategia dei
Casalesi di attacco ai soggetti che collaborano per contrastare i clan" ha spieIl Giornale
rancesca Carrino, nipote della pentita Anna Carrino, compagna del boss Francesco Bidognetti. È l’avvicinarsi della conclusione del secondo grado del processo "Spartacus", il motivo per cui i casalesi "alzano il tiro" e uccidono a ripetizione, ha spiegato al Tg1 lo scrittore Roberto Saviano, autore di "Gomorra".
usione del secondo grado del processo "Spartacus", il motivo per cui i
casalesi "alzano il tiro" e uccidono a ripetizione, ha spiegato al Tg1 lo scritIl Giornale
ni fa. L’anno è il 1989. Ed è a Viareggio (Lucca), ex Perla del Tirreno, che tra strette di mano e pacche sulle spalle si saldano gli accordi tra i titolari delle ditte e i rappresentanti dei Casalesi per trasformare i rifiuti in oro. Lo spaccato riemerge dalla sentenza del Tribunale di Napoli del 1995 riassunta dagli atti parlamentari del 5 febbraio 2013. Tra l’89 e il ’90 in Versilia tir
i saldano gli accordi tra i titolari delle ditte e i rappresentanti dei
Casalesi per trasformare i rifiuti in oro. Lo spaccato riemerge dalla sentenza dIl Fatto Quotidiano
ilia tira una brutta aria: le discariche scarseggiano, si inizia a cercare siti fuori dalla regione. Ed è qui che si materializza Francesco Di Puorto, secondo i magistrati, testa di ponte dei Casalesi . L’imprenditore, residente in provincia di Lucca, “controllava tutti i rifiuti provenienti dalla Toscana sui quali maturava un’imposta di 5 lire al chilo destinato alla Campania, frutto di pr
erializza Francesco Di Puorto, secondo i magistrati, testa di ponte dei
Casalesi. L’imprenditore, residente in provincia di Lucca, “controllava tutti i Il Fatto Quotidiano
i. Hanno un sospetto. Durante la realizzazione dell’opera c’è stato uno smaltimento illegale di fanghi che ha scatenato gli interessi di una ditta: su cui sembra aleggiare lo stesso puzzo dei Casalesi .
gli interessi di una ditta: su cui sembra aleggiare lo stesso puzzo dei
Casalesi. Il Fatto Quotidiano
ati sono stati l'arresto di 29 latitanti, due dei quali tra i trenta più pericolosi, e il sequestro di 200 milioni di euro. Il «modello Caserta» nasce dalla volontà di smantellare il clan dei Casalesi , un'organizzazione forte e spregiudicata che pretende di porsi come antistato. Il «modello Caserta» è un modello che il governo intende mantenere ed estendere. NUOVE MISURE CONTRO LA CRIMINAL
ro. Il «modello Caserta» nasce dalla volontà di smantellare il clan dei
Casalesi, un'organizzazione forte e spregiudicata che pretende di porsi come antIl Giornale
questo "traffico sporco", praticamente due squadre di calciotto che si contendono il titolo di campioni dell'orrore di cui fanno parte: gli Alfieri, i Belforte, Bidognetti, Birra-Iacopino, i Casalesi , i Crimaldi, i Fabbrocino e i Galasso, e ancora i La Torre, i Mallardo, i Marfella, i Mazzacane, Moccia-Maione, i Nuvoletta e gli Schiavone", conclude Realacci. "Dal ministro De Girolamo un'o
cui fanno parte: gli Alfieri, i Belforte, Bidognetti, Birra-Iacopino, i
Casalesi, i Crimaldi, i Fabbrocino e i Galasso, e ancora i La Torre, i Mallardo,La Repubblica
re, dove emerge una presenza oltre soglia di zinco, i prodotti agricoli vengono quotidianamente commercializzati. Nel procedimento sono indagati, con l’aggravante di aver favorito il clan dei Casalesi , Nicola Martiniello ed Elio Roma. Quest’ultimo, insieme a Cipriano Chianese, Gaetano Cerci e altri, è un nome noto agli investigatori già condannato in primo grado per lo smaltimento illegale
ocedimento sono indagati, con l’aggravante di aver favorito il clan dei
Casalesi, Nicola Martiniello ed Elio Roma. Quest’ultimo, insieme a Cipriano ChiaIl Fatto Quotidiano
in causa Licio Gelli (già coinvolto in una inchiesta in passato). “Furono proprio i Roma (Elio e Generoso) a spiegarmi che essi, soprattutto negli anni novanta, erano addetti per il clan dei Casalesi gruppo Bidognetti alla gestione dei rifiuti, prevalentemente per il trasporto dei rifiuti tossici del Nord, specialmente dalla Toscana alla Campania (…) I Roma ci tenevano anche a sottolinear
che essi, soprattutto negli anni novanta, erano addetti per il clan dei
Casalesi gruppo Bidognetti alla gestione dei rifiuti, prevalentemente per il traIl Fatto Quotidiano
smaltimento. E’ il caso dell’invaso di Chiaiano realizzato durante l’ultimo governo Berlusconi. “Il collaboratore di giustizia Vassallo Gaetano – scrive ancora la Dia partenopea – ex uomo dei casalesi nel business legato al ciclo dei rifiuti, ha reso dichiarazioni in merito ad un interessamento delle famiglie camorristiche Zagaria e Mallardo nella gestione e nella realizzazione della disca
stizia Vassallo Gaetano – scrive ancora la Dia partenopea – ex uomo dei
casalesi nel business legato al ciclo dei rifiuti, ha reso dichiarazioni in meriIl Fatto Quotidiano
roga al relax presidenziale. Napoletani e casertani dicono di avercela con Napolitano perché non ha mai desecretato, da ministro dell'Interno, i documenti con le dichiarazioni del pentito dei Casalesi , Carmine Schiavone, che ha rivelato la storia dei rifiuti tossici sotterrati in ampie zone del Napoletano e del Casertano. Sarà un caso ma, per la prima volta da quando torna a Napoli da pres
ministro dell'Interno, i documenti con le dichiarazioni del pentito dei
Casalesi, Carmine Schiavone, che ha rivelato la storia dei rifiuti tossici sotteIl Giornale
C'è l'inchiesta sui rifiuti dei lavori Tav a Firenze, l'indagine sul subappalto agli Uffizi vinto da una ditta legata ai casalesi e le denunce sui furti di opere d'arte. Reati ambientali, crimini di ecomafia: quel «mostro - spiega Legambiente - che continua a mordere il paese e ne uccide le bellezze». Secondo il dossie
nze, l'indagine sul subappalto agli Uffizi vinto da una ditta legata ai
casalesi e le denunce sui furti di opere d'arte. Reati ambientali, crimini di ecLa Repubblica
iale. Tutti sapevano tranne chi abitava quei territori. Rileggendo il verbale di Carmine Schiavone forse dobbiamo ammettere che il più onesto della compagnia è stato proprio l’ex cassiere dei Casalesi oggi 71enne. In quelle 50 pagine di fottuto verbale non ci sono macabre profezie ma una denuncia circostanziata e precisa di fatti con tanto di documenti allegati. Nessuno è intervenuto.C’era
ere che il più onesto della compagnia è stato proprio l’ex cassiere dei
Casalesi oggi 71enne. In quelle 50 pagine di fottuto verbale non ci sono macabreIl Fatto Quotidiano
Casalesi , ucciso un collaboratore di giustizia. Michele Orsi, 47 anni, assassinato a Casal Di Principe. Era stato coinvolto nello scandalo del Consorzio Eco4 Colpire chi collabora. Punirlo con una raf
to alla nipote della pentita Anna Carrino. Delitto nella roccaforte dei
Casalesi, ucciso un collaboratore di giustizia. Michele Orsi, 47 anni, assassinaCorriere della Sera
irlo con una raffica di proiettili, in modo da chiudergli la bocca. E, soprattutto, fare in modo che gli altri comprendano la «lezione». Dopo gli arresti e i pentimenti degli ultimi tempi, i " Casalesi " - una delle cosche più potenti d'Italia, finita sotto i riflettori grazie anche al libro "Gomorra" di Roberto Saviano - vanno avanti con la linea dura. Qusella del sangue. Dopo il fallito ag
no la «lezione». Dopo gli arresti e i pentimenti degli ultimi tempi, i "
Casalesi" - una delle cosche più potenti d'Italia, finita sotto i riflettori graCorriere della Sera
I QUALITA' - Per il procuratore aggiunto di Napoli Franco Roberti, coordinatore della Direzione distrettuale antimafia, l'omicidio di Orsi rappresenta un «salto di qualità della strategia dei Casalesi di attacco ai soggetti che collaborano per contrastare i clan». Anche Legambiente lancia l'allarme: «Non era mai successo. In quindici anni che studiamo il fenomeno dell'ecomafia nessuno avev
l'omicidio di Orsi rappresenta un «salto di qualità della strategia dei
Casalesi di attacco ai soggetti che collaborano per contrastare i clan». Anche LCorriere della Sera
ente lancia l'allarme: «Non era mai successo. In quindici anni che studiamo il fenomeno dell'ecomafia nessuno aveva osato tanto. La Rifiuti s.p.a è uno degli anelli centrali degli affari dei " Casalesi " e l'agguato mortale di oggi ne è la dimostrazione. Per la prima volta ucciso un pentito di ecomafia che stava facendo luce sugli affari politici criminali che girano intorno al 'sistema' dei
o tanto. La Rifiuti s.p.a è uno degli anelli centrali degli affari dei "
Casalesi" e l'agguato mortale di oggi ne è la dimostrazione. Per la prima volta Corriere della Sera
allito, avvenuto venerdì a Villaricca (Napoli), dove un commando ha ferito Francesca Carrino, nipote di Anna Carrino, compagna pentita del boss Francesco Bidognetti, uno dei capi storici dei ' Casalesi '. Ma forse, in quel caso, l'obiettivo era la madre della giovane, sorella di Anna Carrino. LA VIOLENZA DEI CASALESI - Questi due episodi sono solo gli ultimi di una campagna avviata negli ult
mpagna pentita del boss Francesco Bidognetti, uno dei capi storici dei '
Casalesi'. Ma forse, in quel caso, l'obiettivo era la madre della giovane, sorelCorriere della Sera
, compagna pentita del boss Francesco Bidognetti, uno dei capi storici dei 'Casalesi'. Ma forse, in quel caso, l'obiettivo era la madre della giovane, sorella di Anna Carrino. LA VIOLENZA DEI CASALESI - Questi due episodi sono solo gli ultimi di una campagna avviata negli ultimi mesi dai Casalesi contro chiunque si metta di traverso: il 2 maggio a Castelvolurno fu ucciso Umberto Bidognetti
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CASALESI - Questi due episodi sono solo gli ultimi di una campagna avviata negliCorriere della Sera
in quel caso, l'obiettivo era la madre della giovane, sorella di Anna Carrino. LA VIOLENZA DEI CASALESI - Questi due episodi sono solo gli ultimi di una campagna avviata negli ultimi mesi dai Casalesi contro chiunque si metta di traverso: il 2 maggio a Castelvolurno fu ucciso Umberto Bidognetti, colpevole solo di essere il padre del pentito Domenico, mentre il 16 maggio a cadere sotto i co
sodi sono solo gli ultimi di una campagna avviata negli ultimi mesi dai
Casalesi contro chiunque si metta di traverso: il 2 maggio a Castelvolurno fu ucCorriere della Sera
are il suo potere. Casalesi anche in Veneto e negli Usa. Non è servito in questi anni nascondere la polvere sotto il tappeto, cancellare i sacchetti di spazzatura dai telegiornali “amici”, il problema rifiuti in Campani
Rifiuti, i
Casalesi anche in Veneto e negli Usa. Non è servito in questi anni nascondere laIl Fatto Quotidiano
della discarica di Chiaiano e sulle infiltrazioni della malavita; poi, proprio ieri, i nuovi sequestri di beni riconducibili all’imprenditore faccendiere Cipriano Chianese, legato al clan dei Casalesi . Sequestri effettuati nel Veneto e che conducono ad attività in Turchia, Australia, Brasile, Francia e ad affari negli Usa. Torna alla mente la civile protesta, bollata come “criminale”, dei
bili all’imprenditore faccendiere Cipriano Chianese, legato al clan dei
Casalesi. Sequestri effettuati nel Veneto e che conducono ad attività in TurchiaIl Fatto Quotidiano
nificano perché costa troppo”. “Otto giorni è il tempo del dolore e della meraviglia. Per questo facevamo passare una settimana fra un omicidio e l’altro”. Così Carmine Schiavone, ex boss dei casalesi e collaboratore di giustizia dal 1993. Ma se lo scalpore per certe notizie ha vita breve, al contrario i danni ambientali dello sversamento di rifiuti tossici nelle cave della Campania hanno
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casalesi e collaboratore di giustizia dal 1993. Ma se lo scalpore per certe notiIl Fatto Quotidiano

Notes:
1 Where to start a query
2Smart Searcht breaks the user's input into individual words and then matches those words in any position and in any order in the table (rather than simple doing a simple string compare)
3Regular Expressions can be used to initialize advanced searches. In the regular expression search you can enter regular expression with various wildcards such as:

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